Potrebbe
sussistere una forte connessione fra asma e deficit di attenzione
/iperattività (ADHD) che rende i soggetti con una delle due patologie
più propensi a sviluppare l’altra, come suggerisce un’indagine condotta
su più di 210.000 pazienti. L’incremento del rischio ammonta al 45-53%,
come affermato da Samuele Cortese dell’Università di Southampton, autore
dello studio.
Non si conoscono però le ragioni alla base del fenomeno. L‘analisi non ha esaminato dati provenienti da esperimenti atti a comprovare alcuna teoria in merito, e non è possibile escludere che sussista un terzo fattore che causi entrambe le malattie. E' possibile che sussistano alterazioni infiammatorie comuni che rendano il cervello di alcuni bambini più propenso a sviluppare l’ADHD in presenza di asma, oppure che le alterazioni del sonno causate dai disturbi della respirazione incrementino la probabilità di sviluppare questa comorbidità.
L’asma rappresenta la patologia respiratoria cronica più comune in assoluto, e si stima che colpisca 358 milioni di persone nel mondo, fra cui il 5% dei residenti in zone a basse reddito e più del 20% della popolazione nelle zone ad alto reddito.
L’ADHD, al contempo, interessa il 5% circa dei bambini in età scolare, ed il 2,5% degli adulti in tutto il mondo. Alla luce di questi dati sarebbe giustificato ricercare i sintomi dell’asma nei pazienti con ADHD e viceversa, anche perché i sintomi di una delle due patologie potrebbero facilitare l’insorgenza di quelli dell’altra, come suggerito da alcuni esperti.
I soggetti asmatici possono andare incontro a tosse, sibilo e dispnea notturna, il che porterebbe ad una scarsa qualità del sonno e potenzialmente ai sintomi di ADHD; ma è possibile anche che lo stress psicosociale correlato ai sintomi di ADHD possa portare alla disregolazione della funzionalità immunitaria, il che potrebbe scatenare o esacerbare i sintomi asmatici.
Sia l’asma che l’ADHD inoltre presentano forti componenti genetiche, e potrebbe darsi che i soggetti più esposti all’asma risultino anche maggiormente suscettibili all’ADHD a livello genetico.
Fonte: Lancet Psychiatry online 2018
Non si conoscono però le ragioni alla base del fenomeno. L‘analisi non ha esaminato dati provenienti da esperimenti atti a comprovare alcuna teoria in merito, e non è possibile escludere che sussista un terzo fattore che causi entrambe le malattie. E' possibile che sussistano alterazioni infiammatorie comuni che rendano il cervello di alcuni bambini più propenso a sviluppare l’ADHD in presenza di asma, oppure che le alterazioni del sonno causate dai disturbi della respirazione incrementino la probabilità di sviluppare questa comorbidità.
L’asma rappresenta la patologia respiratoria cronica più comune in assoluto, e si stima che colpisca 358 milioni di persone nel mondo, fra cui il 5% dei residenti in zone a basse reddito e più del 20% della popolazione nelle zone ad alto reddito.
L’ADHD, al contempo, interessa il 5% circa dei bambini in età scolare, ed il 2,5% degli adulti in tutto il mondo. Alla luce di questi dati sarebbe giustificato ricercare i sintomi dell’asma nei pazienti con ADHD e viceversa, anche perché i sintomi di una delle due patologie potrebbero facilitare l’insorgenza di quelli dell’altra, come suggerito da alcuni esperti.
I soggetti asmatici possono andare incontro a tosse, sibilo e dispnea notturna, il che porterebbe ad una scarsa qualità del sonno e potenzialmente ai sintomi di ADHD; ma è possibile anche che lo stress psicosociale correlato ai sintomi di ADHD possa portare alla disregolazione della funzionalità immunitaria, il che potrebbe scatenare o esacerbare i sintomi asmatici.
Sia l’asma che l’ADHD inoltre presentano forti componenti genetiche, e potrebbe darsi che i soggetti più esposti all’asma risultino anche maggiormente suscettibili all’ADHD a livello genetico.
Fonte: Lancet Psychiatry online 2018
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