Sito di aggiornamento su temi di psicoterapia, psicopatologia e psichiatria. Curato dal dr. Francesco Giubbolini Neuropsichiatra e psicoterapeuta con studio a Siena.
giovedì 13 settembre 2018
Disturbo Da Alimentazione Incontrollata (BED)
E' un disturbo alimentare di tipo simil bulimico che si manifesta con episodi ricorrenti di assunzioni protratte di cibo, associate alla sensazione di perdere il controllo dell'atto del mangiare, e non seguite da manovre di eliminazione o altri comportamenti compensatori.
Sono pazienti che quando finalmente si rivolgono ad uno specialista si presentano autenticamente preoccupati per l'aumento di peso, vivono nell'afflizione di non poter controllare l'impulso a mangiare e solitamente sono motivati a recuperare la propria condizione di salute.
L'assunzione di cibo avviene più volte nell'arco della giornata, rapidamente e con frequenza diversa, soprattutto durante le ore durante le quali si resta in casa o in ambienti di lavoro dove è presente il cibo; in generale, i pazienti seguono un regime dietetico regolare "ai pasti", ma negli intervalli tra i pasti si manifestano le assunzioni di cibo incontrollabili e ripetute.
In molti pazienti la quantità di alimenti ingeriti è di solito sottostimata; il senso di ripienezza frena l'ulteriore assunzione di cibo e nelle forme più tipiche non si presentano manovre di eliminazione o altre modalità compensatorie. Questo determina, naturalmente, un apporto calorico continuativo ed eccessivo e non controllabile, con ovvie ripercussioni sul piano metabolico: ad esempio l'aumento ponderale, talora anche consistente (dai 20 ai 30 kg. in alcuni mesi), alterazioni gastroenteriche ed i numerosi problemi abitualmente connessi all'obesità.
I pazienti spesso presentano un quadro clinico di tipo depressivo ed appaiono al colloquio come persone molto sofferenti e piene di vergogna. Presentano quindi un'insoddisfazione di fondo di natura depressiva, con tendenza al rimuginio di un senso di avvilimento, di privazione e di vuoto che solo il cibo sembra in grado di alleviare.
Con il progredire del disturbo si manifesta spesso un quadro di generale rallentamento psicomotorio, abulia e vari disturbi del sonno come l'ipersonnia e l'insonnia.
Sul piano psicodinamico si evidenziano conflitti relativi all'autostima, ed aspetti di personalità dipendente.
Criteri diagnostici
Criteri di diagnosi per il Disturbo da Alinzentazione Incontrollata:
a) episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata.
(Un episodio di alimentazione incontrollata è caratterizzato dalla presenza di entrambi i seguenti elementi:
1) assunzione in un periodo definito di tempo (p.es.,in un periodo di 2 ore), di un quantitativo di cibo significativamente più abbondante di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe in un simile periodo di tempo e in simili circostanze
2) sensazione di perdita del controllo sull'assunzione del cibo durante l'episodio (p.es., sensazioni di non riuscire a srnettere di mangiare)
b) gli episodi di alimentazione incontrollata sono associati a tre (o più) dei seguenti sintomi:
1) mangiare molto più rapidamente del normale
2) mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
3) mangiare gradi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati
4) mangiare da soli a causa dell'imbarazzo per quanto si sta mangiando
5) sentirsi disgustato da se stesso, depresso, o molto in colpa dopo le abbuffate
c) è presente marcato disagio per la propria alimentazione incontrollata
d) la condotta alimentare incontrollata si manifesta, in media, almeno per due giorni alla settimana in un periodo di 6 mesi
e) l'alimentazione incontrollata non risulta associata ali' uso regolare di condotte compensatorie inappropriate (p.es. uso di purganti, digiuno, eccessivo esercizio fisico) e non si manifesta esclusivamente in corso di anoressia nervosa o di bulimia nervosa.
Disturbi psicopatologi frequentemente associati a tale condizione sono i Disturbi dell'Umore, i disturbi d'ansia e i disturbi di personalità.
Trattamento
Dal punto di vista terapeutico il Disturbo da Alimentazione Incontrollata richiede, analogamente a ciò che accade per gli altri disturbi del comportamento alimentare, un approccio multidisciplinare di tipo integrato che preveda la presenza di una rete terapeutica e lavoro di equipe tra internista, dietologo e psichiatra.
La terapia risulta efficace in un alta percentuale di casi trattati integralmente e la prognosi è migliore che per la Bulimia Nervosa.
Dal punto di vista strettamente psichiatrico, i pazienti affetti da tale Disturbo possono essere anche favorevolmente trattati con un trattamento psicoterapico diversificato, adatto alla tipologia della paziente, di tipo supportivo o di gruppo.
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